Nel settore dei macchinari industriali capita spesso di trovarsi davanti a un problema concreto: un’apparecchiatura ancora funzionante, magari strategica per la produzione, è dotata di una scheda elettronica obsoleta, danneggiata o non più reperibile.
In molti casi, la documentazione tecnica originale è assente o insufficiente, e il produttore non è più disponibile o operativo.
In questo contesto, il reverse engineering diventa un’opzione concreta per recuperare funzionalità, ridurre fermi impianto e allungare il ciclo di vita delle macchine.
Quando serve davvero il reverse engineering
Il reverse engineering elettronico è una risposta pratica in tre situazioni tipiche:
- La scheda di controllo o gestione non è più prodotta o disponibile a magazzino.
- Il costruttore della macchina è fallito o ha cessato il supporto.
- La documentazione tecnica è incompleta o del tutto assente.
In questi casi, partire dalla scheda esistente — anche se guasta — è spesso l’unico modo per ricostruire le logiche di funzionamento e realizzare una nuova versione compatibile. Il processo richiede competenze specifiche in analisi circuitale, replica di PCB, test di segnali e programmazione embedded

Approccio tecnico: analisi, rilievo e ricostruzione
Il primo passo è un rilievo dettagliato della scheda esistente: layout, componentistica, connessioni, segnali in ingresso e uscita. Anche una scheda danneggiata può offrire informazioni utili per ricostruire lo schema elettrico.
In questa fase, l’esperienza conta: sapere interpretare una logica progettuale, anche senza schemi, permette di ridurre i margini d’errore.
Una volta raccolti i dati, si può procedere con la progettazione della nuova scheda.
In EDB srl lavoriamo sulla compatibilità funzionale, meccanica e di connessione: la nuova elettronica deve integrarsi senza modifiche nella macchina, mantenendo le logiche originali o migliorandole dove opportuno.
Spesso è possibile aggiornare componenti obsoleti con equivalenti moderni, migliorando anche l’affidabilità del sistema.
Validazione e messa in servizio: nessun dettaglio lasciato al caso
Una fase critica è la validazione. Ogni nuova scheda viene testata prima in laboratorio e poi direttamente sulla macchina, per verificarne la piena compatibilità con l’impianto.
Il coinvolgimento del cliente in questa fase è essenziale per garantire che ogni funzione sia ripristinata correttamente.
A seconda delle esigenze, è possibile fornire anche la documentazione tecnica aggiornata, utile per future manutenzioni o repliche.
In alcuni casi, il reverse engineering diventa anche un’opportunità per digitalizzare processi prima non documentati.
Una soluzione concreta per l’industria manifatturiera
Il reverse engineering di schede elettroniche non è solo un recupero, ma un modo per garantire continuità operativa in impianti dove l’elettronica originale non è più supportata.
È una soluzione che si rivolge in particolare a responsabili produzione, CEO e uffici tecnici che devono mantenere efficienti macchinari industriali spesso complessi e personalizzati.
Se ti trovi in una situazione simile e vuoi valutare la fattibilità di un intervento di reverse engineering, il nostro team è disponibile per un confronto tecnico.
Comprendere il problema è il primo passo per trovare la soluzione giusta.
Hai una scheda elettronica fuori produzione o senza documentazione tecnica?
Parliamone: possiamo valutare insieme la possibilità di ricostruirla partendo dalla tua esigenza concreta.
Contattaci per un confronto tecnico